Cosa devo fare oggi?, è la domanda che temo di più, mi irrigidisce.
Cosa posso fare oggi?, invece, mi apre a un mondo di possibilità e mi rende più accogliente.
Non sono brava a scegliere. Quando esco a fare compere ho almeno due o tre amiche allertate, pronte a ricevere le foto dei capi indossati e a sentenziare se l’acquisto ha senso per me o no.
Per me scegliere è un’attività che richiede troppo tempo, e più ci metto tempo, più mi sento frustrata e infastidita e meno lucida. Ho poi una tendenza ad assumermi grossi rischi, a volte prendo decisioni molto radicali e lo faccio con leggerezza, senza troppi crucci (hai presente la pillola rossa e la pillola blu di Matrix?).
Siccome scegliere per me è complesso, ho sviluppato una serie di strategie che mi permette di evitare di decidere:
- i processi di lavoro standard sono pensati proprio per questo, per far seguire le azioni in maniera naturale, automatica.
- Le checklist mi aiutano a registrare i diversi passi da fare senza dover ogni volta chiedermi cosa verrà dopo.
Cosa posso fare oggi? Decidilo con Eisenhower
Ho provato a rivolgere questa domanda difficile alle persone che conosco: mi capita spesso, se non so trovare una risposta, di cercare un confronto. È stato interessante notare come le persone che si considerano più pigre, abbiano in qualche modo dimostrato di riuscire a trovare velocemente e chiaramente le attività da fare.
A partire da quello che non devono fare proprio oggi!
Uno dei metodi che solitamente si usa per individuare tutte le attività importanti e urgenti da fare, è la matrice di Eisenhower.
Eppure io confesso, nonostante sia molto brava nella programmazione, di fare molta fatica nell’utilizzare questo strumento. Forse, ho pensato, mi stavo facendo la domanda sbagliata.
Cosa posso non fare oggi?
Se ti chiedessi: quali qualità deve avere la tua anima gemella? Prova a rispondere e cronometra il tempo che ci metti a confezionare la risposta.
Se invece ti chiedo: quali qualità non deve proprio avere la tua anima gemella? Scommetto che in pochissimo tempo hai elencato una serie di difetti lunga e ricca.
È normale, a volte riusciamo più facilmente a ragionare in negativo invece che in positivo. Ecco perché se non riesci a rispondere a “Cosa posso fare oggi” puoi sempre chiederti “Cosa posso non fare oggi”.
Per procrastinare tutte quelle attività che non richiedono un tuo intervento adesso e concentrarti sulle altre, urgenti e importanti.
Cosa posso fare oggi per coltivare la mia attenzione?
Dalle persone pigre ho imparato molto, anche nel prendere decisioni strategiche. Sono persone che hanno un’attenzione molto alta, una qualità di attenzione che spesso ci manca: le persone pigra sanno stare nel non fare, senza sensi di colpa, e sanno anche non accogliere le distrazioni, neutralizzarle.
Condivido qui qualche consiglio mindful che ho raccolto proprio mentre osservavo la pigrizia come stato di grazia, non socialmente accettato eppure interessante. Da guardare con curiosità.
1. Progetta una routine che ti aiuti a risparmire tempo nelle decisioni
Ad esempio preparando le cose che ti servono per il giorno dopo (borsa dell’ufficio, della palestra, vestiti ecc.). Tutte le routine che ti preparano a qualcosa sono perfette perché ti aiutano a non concentrarti all’ultimo: un po’ come quando lasci le chiavi di casa in posti sempre diversi e poi passi dieci minuti a cercarle, mentre fuori piove, sei in ritardo e una tua amica ti aspetta sotto casa.
2. Programma le giornate attorno alla cosa più importante da fare
David Allena, nel suo “Detto, fatto! L’arte di fare bene le cose” invita a portare a termine tutte le attività che richiedono meno di 2 minuti. Questo però a volte di fa perdere un sacco di tempo dietro ad attività di poco valore ma che possiamo terminare in fretta. Cerca un equilibrio tra la gratificazione che proverai nell’aver portato a termine qualche attività veloce e la pazienza di stare con qualche attività più importante e urgente, che potrebbe richiederti più tempo.
3. Non aver paura di cestinare qualche attività
Controlla la tua lista di cose da fare e non aver paura di cancellare azioni che sono in lista da tanto tempo e che ancora non hai fatto. Consideralo un po’ come un decluttering (sì, non riguarda solo cose e vestiti). Se dopo un mese un’attività ancora non è diventata importante e urgente, forse puoi disfartene. Ci vuole coraggio a lasciar andare le cose, coltivalo, se necessario.
Essere persone produttive e pigre
In questi articoli ho scritto per quali motivi credo che per essere persone più produttive sia necessario riconnetterci con la nostra pigrizia, liberandoci da tutti i pregiudizi che questa parola ci richiama.
- Ti racconto da dove è nata questa riflessione.
- Perché essere pigr3 vuol dire non avere fretta, e la calma aiuta a fare ordine.
Che tu possa uscire dalla trappola della produttività.
E imparare a procrastinare, senza sensi di colpa.
Io sono Sara Cremaschi, la tua assistente virtuale mindful.
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