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Essere più produttive, restando persone pigre

Un bradipo, attaccato a un ramo. L'animale pigro per eccellenza.

Come essere più produttiv3 al lavoro?

Se lo digiti su Google questo è il risultato che puoi trovare.
Lo so, dovrei poterti dare una risposta precisa, d’altronde è il mio mestiere.

Ma quando si parla di organizzazione non esistono formule standard ma buone pratiche che funzionano per noi, ognuna diversa e adatta agli obiettivi e ai vincoli che abbiamo. E che possiamo conoscere a fondo solo noi. Ecco perché alla fine si torna sempre alla consapevolezza

La trappola della produttività

Attenzione però, perché essere più produttiv3 non è un bisogno ma una soluzione: solitamente cerchiamo di essere persone più produttive perché abbiamo necessità di avere più tempo per la famiglia, il tempo libero, oppure perché vogliamo raggiungere degli obiettivi più alti o ancora perché vogliamo migliorare alcuni processi che non ci sembrano funzionare bene (e tanti altre necessità, tante quante le persone al mondo che si fanno questa domanda).

Spesso però la soluzione non solo non risolve il problema, ma lo amplifica e lo replica.

In Come fare per avere più tempo, Oliver Burkeman usa la metafora di Edward T. Hall, antropologo statunitense: il tempo è come un nastro trasportatore inarrestabile, sopra ci sono nuove attività da fare, appena ne terminiamo qualcuna. Diventare produttiv3 non fa che aumentare la velocità del nastro.

Essere più produttiv3 ha delle conseguenze che non ti aspetti

Prova a pensare alla tecnologia, dovrebbe farci risparmiare tempo e risorse ma in fondo non è proprio così.

  • In More work for mother la storica Ruth Schwartz Cowan spiega come l’introduzione degli elettrodomestici non fece risparmiare tempo perché gli standard sociali di pulizia crebbero di pari passo. Quindi se prima utilizzavi 3 ore per fare il bucato ora utilizzi meno tempo grazie alla lavatrice ma fai molte più lavatrici.
  • Puoi anche pensare all’inbox zero, la pratica per cui riesci a evadere tutte le mail che ti arrivano. Più rispondi bene alle mail, più ne avrai altre di rimando a cui rispondere. E se rispondi bene, le persone si aspetteranno che tu risponda velocemente e bene sempre.

Così ogni nuovo strumento tecnologico fa diminuire il tempo dedicato alla singola attività ma fa aumentare la performance e ci rende notevomente più impazienti.

Ecco perché:

La produttività è una trappola. L’efficienza non fa che aumentare la fretta. Fare ‘tutto’ oggi non significa che saremo liberi domani”.
Oliver Bukerman

Ecco come ho deciso di provare a essere più pigra

Io non sono una persona molto pigra, anche quando mi sforzo di esserlo. Faccio fatica a non fare niente, anche quando mi legittimo a farlo.

E imparo osservando i comportamenti delle persone vicine a me. E così, quando ho bisogno di trovare la calma e smettere di trottolare da una cosa all’altra, io penso a Sabi.

Ci conosciamo da più di vent’anni, siamo cresciute insieme e continuiamo a cambiare, vicine. Lei è quella persona che in pieno delirio di insicurezze adolescenziali sapeva calmarmi con uno sguardo. È la stessa persona che, durante il Covid, ha saputo prendere decisioni ferme nella confusione generale (era presidente dell’associazione di cui faccio parte, che, tra le altre cose, si occupa di assistenza sanitaria gratuita a persone senza documenti).

Ecco, lei mi sa mettere un po’ a misura. Ed è una persona pigra.

“Di persona che, per natura, rifugge dalla fatica, dallo sforzo, dall’impegno fisico o intellettuale, e dall’azione in genere, o che agisce e opera con lentezza e senza entusiasmo”.
cit. Treccani

Essere persone produttive e pigre

Nei prossimi articoli vorrei provare a scrivere per quali motivi credo che per essere persone più produttive sia necessario riconnetterci con la nostra pigrizia, liberandoci da tutti i pregiudizi che questa parola ci richiama.

Che tu possa uscire dalla trappola della produttività.
E provare a non fare niente, per un po’.

Io sono Sara Cremaschi, la tua assistente virtuale mindful.
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Se vuoi sapere cosa posso fare per te e come, seguimi su LinkedIn.